Nel contesto dell’arbitrato bancario e finanziario, è fondamentale comprendere perché l’arbitro emette “decisioni” e non “sentenze”. La distinzione non è solo terminologica, ma riflette la natura stessa dell’arbitrato e il suo ruolo nell’ambito della risoluzione delle controversie.
1. La Natura Non Giudiziaria dell’Arbitrato
L’arbitrato è una procedura alternativa e non giudiziaria per la risoluzione delle controversie. Mentre una sentenza è un atto giuridico emesso da un organo giurisdizionale (come un tribunale), la decisione dell’arbitro rappresenta il risultato di una procedura concordata tra le parti, che scelgono di affidarsi a un arbitro per risolvere la loro disputa. L’arbitro non esercita la funzione giurisdizionale propria di un giudice, ma piuttosto una funzione di natura privatistica, basata sulla volontà delle parti.
2. L’Autonomia delle Parti e la Volontarietà dell’Arbitrato
Le parti coinvolte in un arbitrato decidono volontariamente di sottomettere la loro controversia a un arbitro. Questo implica che esse mantengono un certo grado di controllo sulla procedura e sulle sue conseguenze. La decisione arbitrale, pur autorevole, non ha la forza vincolante di una sentenza se non viene successivamente omologata da un tribunale o se le parti non hanno espressamente accettato di considerarla tale. Questo permette alle parti di decidere se accettare la decisione o di rivolgersi al giudice ordinario, garantendo una maggiore flessibilità rispetto al processo giudiziario tradizionale.
3. La Flessibilità e la Rapidità dell’Arbitrato
L’arbitrato è progettato per essere una procedura più snella e rapida rispetto al processo giudiziario. La decisione dell’arbitro è emessa al termine di una procedura che, per sua natura, dovrebbe essere meno formale e più adattabile alle esigenze specifiche delle parti. L’uso del termine “decisione” riflette questa flessibilità, suggerendo che la risoluzione della controversia è stata raggiunta attraverso un meccanismo alternativo e potenzialmente meno oneroso rispetto a quello giudiziario.
4. Il Ricorso al Giudice Ordinario
Infine, è importante sottolineare che, poiché l’arbitrato non sostituisce completamente la giustizia ordinaria, le parti conservano il diritto di ricorrere al giudice ordinario qualora non siano soddisfatte della decisione arbitrale. La possibilità di ricorrere al tribunale ordinario conferma la natura non vincolante della decisione arbitrale, almeno fino a quando non viene confermata da un giudice o accettata dalle parti come definitiva.
Perché l’Arbitro Emette Decisioni e non Sentenze?
L’arbitro emette decisioni e non sentenze perché l’arbitrato rappresenta una procedura alternativa e volontaria di risoluzione delle controversie, che non ha lo stesso carattere giurisdizionale del processo giudiziario. La decisione arbitrale, pur avendo un peso importante, mantiene una flessibilità e una natura non vincolante che differenziano l’arbitrato dalle vie giurisdizionali ordinarie. Questa distinzione è essenziale per comprendere il ruolo dell’arbitrato nel sistema giuridico italiano e la sua funzione come strumento di risoluzione delle controversie in ambito bancario e finanziario.